Si tratta di due distinti opuscoli, scaricabili anche dal sito del dicastero, in cui i viaggiatori vengono messi in allerta, raccomandando loro, se di ritorno dalle zone interessate, di tenere sotto controllo il proprio stato di salute per almeno 7-10 giorni, nel caso in cui si ritenga di essere stati esposti, durante il recente viaggio, a contatto con suini o con persone affette dall’influenza che sta creando allarme in tutto il pianeta.

A chi è di ritorno da Usa e Messico, nell’opuscolo scritto in lingua italiana e in inglese, si raccomanda inoltre, nel caso in cui si accusasse febbre o sintomatologia simil-influenzale (come faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari), di consultare telefonicamente un medico segnalando il recente viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone influenzate.

A chi invece si appresta ad approdare nelle aree interessate da focolai di influenza suina, nell’opuscolo si consiglia di evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini; consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura; evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca; lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcol.

La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali – ricorda inoltre l’opuscolo – pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione. Si ricorda anche che l’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo, e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta.


Questo l’ultimo comunicato del Ministero della Salute:
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